sabato 28 gennaio 2012

Città set

Mister J. è tornato all'attacco, un pò stanco a causa della vita parigina avrebbe voluto aggiungere altri post in questi giorni ma la fiacchezza lo ha messo KO.
Non per questo Mister J. non è riuscito a trovare la forza per fare una promenade parisienne ed è andato alla ricerca dei luoghi filmici di Parigi.
Parigi è da sempre una città cinematografica, sono migliaia i film girati nella ville lumiere, molti dei quali storici.
Mister J. ha ben pensato di iniziare con un classico, un film che ha fatto gridare allo scandalo, un'opera anticonformista per antonomasia ma soprattutto un film dove Parigi è scenografia.

Ebbene si, Ultimo tango a Parigi, il capolavoro del nostro Bernardo Bertolucci, un film giudicato eretico e "dal pansessualismo gratuito" come gridava la critica cattolica dell'epoca che ne impedì la distribuzione...in Italia ovviamente.

In Francia invece il film fù da subito distribuito, ci furono attacchi ovviamente, ma il pubblico accorse numeroso decretandone il successo.

La foto che vedete è quella in cui Paul (Marlon Brando)  incontra nell'appartamento in affitto la giovane Jeanne (Maria Schneider), lo stesso appartamento dove i due consumeranno una relazione erotica senza mai conosecrsi per davvero, due anime allo sbando che si concedono totalmente l'uno all'altra.
Mister J. è andato a visitare per voi proprio l'angolo di Parigi dove si trova l'appartamento che divenne il set del film.


La fermata della metro Passy che conduce proprio alla viuzza nella quale si trova l'appartamento.
Passy è un angolo nascosto di Parigi, sito su una collinetta dalla quale si ha una vista parziale della città.
Il quartire è borghese, nascosto dal caos di Oberkampf e degli Champs-Élysées.
Le frequentazioni un pò meno...oggi si trovano davanti alla fermata della metro dei giovanissimi che hanno l'aspetto di teppistelli rappers, bivaccano sulle panchine, tutti vestiti con piumini colorati i ragazzi e con delle unghie posticcie che somigliano più ad armi le ragazze...Mister J non ha potuto fare delle foto per paura di essere aggredito ma ci tiene a farvi sapere che non sta esagerando!



Ecco Rue de l'Alboni nel XVI arrondissement, una piccola via che collegala la fermata della metro al Boulevard principale del distretto parigino.
Ed ecco il palazzo dovè fù girato il film nel lontano 1972, una delle finestre site nella torretta è il salone dove Paul e Jeanne si incontrano e si amano.
Chissà chi ci vive adesso?

Ed ora i confronti...la Parigi del film, ovattata, complice, maitresse clandestina...e la Parigi di tutti i giorni, metropolitana e testimone silenziosa.


Voilà il ponte Bir-Hakeim dove Jeanne e Paul si inseguono e discutono delle loro vite parallele.
Il ponte conserva ancora un fascino imponente, con la vista della torre Eiffel che lo sovrasta sontuosa.
Mister J. ha catturato il fascino della struttura che collega le due sponde della Senna una domenica mattina bagnata da una pioggia uggiosa.






Questa è la Sala Wagram, mitica sede di una storica scuola di tango dove Jeanne e Paul si ubriacano e fanno i matti davanti ad un pubblico inorridito.
Situata ad un lato dell'Arco di Trionfo oggi è un albergo lussuosissimo dove due guardiani vestiti come soldatini hanno tentato di impedire a mister J. di fare foto.
Il nostro eroe ha però spiegato che la sua era una missione documentaristica, che era per Cinecondriaci on the web, ed anche i due scimmioni ne hanno compreso l'elevatura morale...


La Torre di Montparnasse,  all'epoca in costruzione, ai piedi della quale si aggirava un tormentato Paul, è oggi un'imponenete edificio al cui lato si trova la frenetica stazione di Montparnasse che la mattina si trasforma in una Metropolis affollata di pendolari della Banlieue parigina.
Eccola qua nella sua completezza

Infine la stazione metro Nation dove Jeanne e il futuro marito si salutano, è buffo vedere i vagoni dell'epoca, rifiniti in legno sembrano carrozze del far west comparate all'aspetto della stazione oggi.


La tipa sembra la vera installazione della foto ma in verità era solo in mezzo ai coglioni!

Vi segnalo infine un bell'articolo che ho trovato in rete sulle relazioni implicite fra Ultimo Tango a Parigi e la pittura di Bacon.
L'articolo è in francese ma per chi è in grado di leggerlo e ama le liaisons fra cinema e pittura sarà da leccarsi le dita.
http://www.anniemavrakis.fr/2012/01/07/la-peinture-de-bacon-dans-last-tango-in-paris/

Infine un estratto del film che sottolinea il cinismo ironico del protagonista.


Mister J. vi saluta e vi invita a seguire la prossima tappa di Cinecondriaci on the web!



























domenica 22 gennaio 2012

L'indiscreto fascino del muto

Iniziamo il primo post con un bel film francese, The Artist di Michel Hazanavicius.
La storia è quella della star del cinema muto George Valentin(Jean Dujardin) che all'apice del successo si ritrova tagliato fuori dalla macchina hollywoodiana a causa dell'avvento del sonoro. Il film racconta la caduta e il riscatto del divo, la cui vita si incrocia con quella di Peppy Miller (Bèrènice Bejo) rampante e giovane attrice alle prime armi che assapora al contrario di George la gloria e il successo.


Il film è una macchina perfetta, non un omaggio ma una reinvenzione del cinema muto.
Il regista Haazanavicious utilizza il linguaggio e i codici del cinema muto per raccontare la caduta di una rock star.

Osa molto Haazanavicious e sa di poterlo fare, ogni frammento è un atto d'amore per il cinema e la hollywood degli anni 20, non un film sul muto ma un film muto!

Posso dire che la mancanza dei dialoghi non è assolutamente percettibile, si rimane folgorati dal ritmo del film, dall'umorismo che lo riempe, dalle magnifiche ed impeccabili performance degli attori.

è davvero un piacere per gli occhi guardare meravigliati lo schermo attarverso il volto mobile e mascalzone di Dujardin. La sua interpretazione è trascinante e impeccabile, sentita e misurata allo stesso tempo.

La Bejo apporta una freschezza e una sponataneità che mancava sullo schermo da troppo tempo e che a tratti ricorda una giovane Katherine Hepburn.

Il film già palma d'ora a Cannes per l'interpretazione di Dujardin è stato pluripremiato ai recentissimi Golden Globes aggiudicandosi il premio come miglior film comico/musicale e quello di miglior attore protagonista.

Da memorabilia la scena in cui George si rende conto che per lui non ci sono che porte chiuse, l'avvento del sonoro lo travolge e lo trova impreparato, tutto diventa improvvisamente sonoro, assordante, ma il povero George è l'unico che non riesce ad emettere neache un grido, la sua disperazione è muta, il mondo non è più quello che lui conosceva.

Ah dimenticavo, la migliore interpretazione è quella del fedele cagnolino di George, un piccolo divo a 4 zampe che spesso ruba la scena agli attori, il piccoletto ha talento da vendere!